Il bruxismo è un comportamento motorio che consiste nel mantenimento di una qualsiasi posizione mandibolare forzata, quale ad esempio digrignare i denti. Sebbene negli individui sani, non sia considerato come un disturbo, potrebbe essere un fattore di rischio per alcune condizioni cliniche.
Il bruxismo non è correlato a fattori anatomici come alcune caratteristiche dell’occlusione dentale e dell’articolazione. Infatti, consiste in un insieme di movimenti masticatori involontari regolato principalmente a livello del sistema nervoso centrale. Questo comportamento si manifesta spesso sotto stress e viene amplificato da disturbi del sonno e fattori psicosociali come ansia e somatizzazione.
Il Bruxismo si divide in due differenti comportamenti:
- Bruxismo del sonno
- Bruxismo della veglia
Bruxismo del sonno
Per bruxismo del sonno s’intende l’attività della muscolatura masticatoria durante il sonno. Non rappresenta un disturbo negli individui sani e non è correlato con i disordini temporomandibolari (TMD). Infatti si riscontrano sintomi dolorosi più intensi in chi ha una ridotta attività masticatoria durante il sonno.
Il bruxismo notturno è comune nei soggetti che soffrono di disturbi del sonno quali: sindrome delle gambe senza riposo, reflusso gastroesofageo correlato al sonno, patologie endocrine, epilessia notturna e sindrome delle apnee ostruttive del sonno.
L’associazione con il dolore orofacciale può essere considerata nell’eventualità in cui siano presenti sintomi quali cefalea o dolore al viso al risveglio dopo aver escluso tutte le comorbidità che possono dare il medesimo disturbo.
Bruxismo della veglia
Si considera bruxismo della veglia l’attività masticatoria durante la veglia caratterizzata da ripetitivi e sostenuti contatti dentali. Nella popolazione sana non viene considerato un disturbo ma presenta una forte relazione con i fattori psicosociali e i soggetti affetti da TMD. Le persone che soffrono di TMD con associato bruxismo della veglia presentano infatti l’articolazione temporomandibolare in una posizione non corrispondente a quella di riposo per 70% della giornata.
Il bruxismo rappresenta un elemento che può contribuire al sovraccarico delle articolazioni e della muscolatura masticatoria con conseguente intensificazione dei sintomi nei soggetti affetti da TMD.
Nei soggetti sani è solo un comportamento, pertanto non viene considerato né come fattore di rischio né come fattore protettivo. Qualora sia associato ad una o più condizioni di salute negative, come l’usura dentale, diviene un fattore di rischio. Al contrario, per le apnee notturne è un fattore protettivo in quanto ripristina la perverrà delle vie aeree durante il sonno.
Nel caso in cui si verifichino le condizioni tali per cui sia necessario un trattamento, è possibile gestire il bruxismo con un approccio conservativo e multidisciplinare rappresentato dalla fisioterapia e dall’utilizzo del bite per periodi di tempo e condizioni cliniche ben definite.
Se anche tu ti riconosci in questo comportamento, consulta l’articolo sui disordini temporomandibolari (TMD) e non esitare a contattarci per una visita con un fisioterapista specializzato che ti guiderà al meglio nel tuo percorso di cura.